Dissuasore elettrico

Il dissuasore elettrico è diventato negli anni uno strumento di autodifesa efficace che in molti casi viene confuso con il taser, ossia quell’arma elettronica che in Italia per la legge può essere utilizzata soltanto dalle forze di polizia. In realtà sono due strumenti simili nella concezione, ma diversi nel loro utilizzo e soprattutto nella loro carica.
Il funzionamento del dissuasore elettrico è simile a quello di un piccolo elettroshock, perché viene progettato per agire sul sistema nervoso producendo una scossa elettrica che varia da 200k fino a 2milioni di Volt. L’apparecchio a contatto avvenuto manda energia nei muscoli del corpo con una frequenza diversa da quella trasmessa solitamente dal cervello. La differenza tra queste due energie porta da parte dell’aggressore alla perdita di orientamento e di equilibrio, inducendo in lui una condizione confusione per alcuni minuti senza però avere effetti rilevanti sul cuore o su altri organi. Un’applicazione di mezzo secondo del dissuasore elettrico sull’aggressore servirà a respingerlo provocandogli sia dolore che contrazioni muscolari, fino a due secondi invece provocherà spasmi muscolari e una sensazione di stordimento. Dai tre secondi in su provocheranno infine perdita di equilibrio e del controllo muscolare, confusione e smarrimento. E la scossa di questi dissuasori è in grado di attraversare anche uno strato piuttosto spesso di vestiti, quindi funziona bene anche d’inverno. Il dispositivo funziona con classiche pile da 9 Volt.

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